Sempre più aziende scelgono l’archiviazione in Cloud. Perché è così utile e soprattutto come gestirlo? Anzi, come gestirli? Si, perché nella maggior parte dei casi ogni azienda, chi più e chi meno consapevolmente, sta già utilizzando più spazi di archiviazione in rete. In questo articolo troverai una breve guida per capire cos’è il Cloud, che tipologie di archiviazioni esistono e qual è la migliore strategia Multi-cloud per la gestione di più spazi simultaneamente.
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Letto da: Linda Grasso
Cos’è il Cloud Computing?
Il Cloud Computing possiamo definirlo come l’accesso, tramite la rete (Internet) a server, storage di dati ma anche applicazioni. Tali risorse informatiche si collocano su un data center remoto gestito dal provider proprietario dei servizi cloud.
Tale spazio di archiviazione disponibile in rete è nato dal bisogno di creare una memoria accessibile da qualunque posto, da più persone, in qualsiasi momento e, soprattutto, con un qualsiasi dispositivo che abbia accesso a Internet. In questo modo, non sarò vincolato a nessun device: “Mi rubano il PC?” Nessun problema, potrò accedere ai dati dei miei clienti anche da smartphone o da un altro PC. Al tempo stesso, potrò limitare l’accesso sul “vecchio” dispositivo, ormai perso.
Quando si cerca il tipo di Cloud più adatto alle nostre esigenze sono vari i parametri da prendere in considerazione. In primis, bisogna scegliere il tipo d’infrastruttura, valutare poi i costi che vogliamo sostenere e, infine, individuare la piattaforma che si interfaccia meglio con il Team IT che dovrà utilizzarla.
Cosa si intende per IaaS, PaaS e SaaS
Tra i vari tipi di servizio di Cloud Computing, attualmente disponibili, troviamo: “Infrastructure as a Service (IaaS), Platform as a Service (PaaS) e Software as a Service (SaaS)”. Questi permettono di semplificare la vita delle aziende, delegando tutto ciò che riguarda la gestione delle infrastrutture e la loro manutenzione a enti terzi. In altre parole, all’azienda non rimarrà che accedere a Internet, connettersi al servizio/piattaforma/infrastruttura di cui ha bisogno e iniziare a operare.
In particolare, i SaaS sono servizi accessibili da qualsiasi utente senza il bisogno di particolari conoscenze informatiche. Ne sono un esempio gli strumenti che utilizziamo per chattare con i colleghi, video chiamare i clienti e organizzare la presentazione dei global meetings. I PaaS e IaaS sono, invece, servizi utilizzati dagli informatici. Con i Platform as a Service si accede a un ambiente che dispone di tutti gli strumenti per sviluppare, gestire ed eseguire un software, mentre le Infrastructure as a Service permettono di accedere, ovviamente tramite Internet, a un’infrastruttura esterna gestita da terzi.
Nonostante i Cloud provider si stiano muovendo per offrire più servizi possibili in un unico pacchetto, è difficile che tutto ciò di cui l’azienda abbia bisogno sia fornito dalla stessa piattaforma Cloud. Questo fa sorgere l’esigenza di gestire più Cloud simultaneamente, attraverso un’attenta strategia multi Cloud.
Le varie tipologie di Cloud
Prima di analizzare l’interazione tra Cloud è utile comprendere la differenza tra le varie architetture di Cloud Computing che ospiteranno i servizi. In un’unica azienda i dati possono essere archiviati in diversi modi e in diversi luoghi.
- Archiviazione digitale on premise: l’infrastruttura è presente presso la sede dell’azienda in cui vengono archiviati i dati e gestiti attraverso software a cui solo l’organizzazione può accedere.
- Cloud privato: l’infrastruttura è fornita da un terzo, ma totalmente dedicata all’azienda che acquista il servizio. Il Cloud provider beneficia delle economie di scala: distribuisce i costi (es. manutenzione, aggiornamento ecc…) su più hardware, riuscendo a raggiungere livelli di efficienza che sarebbero impossibili per una singola azienda. Questa soluzione, quindi, riesce a ridurre i costi e a mantenere livelli di sicurezza elevati: il cliente avrà l’esclusiva sull’accesso all’infrastruttura contenente i dati.
- Cloud pubblico: l’infrastruttura è fornita esternamente ma senza l’esclusività. In altre parole, i dati di più aziende sono archiviati in un’unica infrastruttura. Ovviamente ogni cliente avrà una diversa interfaccia che lo farà accedere ai propri dati. Questa soluzione ha forti vantaggi in termini di costo: i Cloud provider riescono a sfruttare efficacemente l’infrastruttura messa a disposizione dei clienti, rendendo il servizio meno costoso e più accessibile anche per le PMI.
- Cloud ibrido: combina il Cloud privato e quello pubblico per sfruttare al meglio i vantaggi dei due servizi: massima sicurezza sui dati più sensibili e minimi costi su quelli meno delicati.
Utilizzare una strategia Multi-cloud significa avere visione, conoscenza e gestione dei luoghi in cui risiedono i propri dati. Condividi il Tweet
Strategia Multi-cloud: da classica a interoperabile
Inserite in un flusso di cambiamento costante, le aziende preferiscono definire autonomamente una propria strategia e creare in house applicazioni software. Diventa, quindi, necessario un Cloud che permetta, al team IT, di configurare, eseguire e migliorare le applicazioni responsive in ambienti moderni e dinamici. Ciò è possibile grazie alle tecnologie offerte dalle soluzioni Cloud native. E’ per questo che ogni organizzazione finisce per rivolgersi a più Cloud simultaneamente. E come gestirli? Che sia la combinazione di due pubblici o di uno privato e dell’on premise poco importa: è necessario trovare la strategia migliore che permetta di gestire in modo efficace ed efficiente i diversi spazi di archiviazione.
La strategia Multi-cloud svolge un ruolo importante anche sulla resilienza aziendale: rivolgersi a un solo Cloud provider è un potenziale pericolo in quanto tutti i nostri dati sono concentrati in un unico luogo/fornitore. Anche in questo caso possiamo avere due diversi approcci:
- la strategia Multi-cloud “classica” che prevede l’utilizzo di diversi Cloud separatamente, come silos distinti, a cui accedere per sfruttare i diversi servizi.
- la strategia Multi-cloud “interoperabile”, invece, mira a fare leva sulla capacità di un sistema di lavorare in modo efficiente utilizzando più Cloud. In altre parole, permette d’integrare e gestire simultaneamente più spazi di archiviazione in modo smart ed efficace. Il tutto basato sulla comunicazione tra piattaforme, condivisione di processi e interazione di database. L’interoperabilità richiede un unico Cloud Management System che possa tracciare le performance dei vari Cloud e gestire i processi all’interno degli stessi.
Chiaramente non è tutto oro ciò che luccica: per raggiungere l’interoperabilità è richiesto un maggiore sforzo sia economico che “fisico”. Il reparto IT, infatti, deve svolgere un delicato lavoro di affinamento dei processi, ottimizzazione dei workflow e connessione tra i vari Cloud. Questo dev’essere fatto coinvolgendo l’intero business per operare in sinergia, associando cambiamenti nei metodi di lavoro ai nuovi strumenti disponibili.
Quali sono i vantaggi di un Multi-cloud interoperabile?
L’impegno di un’organizzazione nel definire una strategia multi Cloud interoperabile è notevole ma sul lungo periodo i risultati ripagano l’investimento fatto. Quali sono le leve che spingono le aziende ad adottare questo approccio?
- Sicuramente uno dei temi più importanti è la sicurezza. L’architettura Multi-cloud prevede che ci sia una “piattaforma di comando” (Cloud Management System) tramite la quale sia possibile gestire gli accessi, conoscere in qualsiasi momento la struttura del Cloud, i processi e avere visione, conoscenza e gestione dei vari spazi di archiviazione in cui risiedono i propri dati.
- Boost delle performance aziendali: grazie alla comunicazione tra le varie piattaforme è possibile efficientare i processi, eliminando colli di bottiglia e rallentamenti. Questo, oltre ad aumentare le performance, riesce ad alleggerire il carico di lavoro per tutti i colleghi.
- Ultimo, ma non per importanza, l’interoperabilità consente d’imparare a operare in più Cloud e permette la generazione interna di quei talenti e skills che sono difficili da trovare esternamente: trasversalità delle competenze e l’osservazione critica.
In quest’epoca storica è sempre più vitale avere una chiara strategia di archiviazione dei dati digitali. Anche laddove sia difficile attuare l’interoperabilità, è comunque utile l’analisi dei diversi “silos” in cui risiedono i dati per aver consapevolezza di quali Cloud si stanno utilizzando ed, eventualmente, procedere a ottimizzazioni mirate.
– Articolo scritto da Giovanni Andreose –