RPA: Quali saranno i trend futuri dell’automazione aziendale?

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Con il moltiplicarsi delle attività quotidiane che possiamo programmare in automatico, le risorse guadagnano non solo in termini di efficienza operativa ma anche di tempo da dedicare ad attività più complesse. Oggi, il tempo è importante al pari del guadagno economico in quanto lascia spazio a nuovi progetti, al miglioramento dei processi e all’acquisizione di vantaggi competitivi. Come si sta evolvendo la Robotic Process Automation e quali saranno i trend futuri dell’automazione? Ecco le risposte.


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Letto da: Linda Grasso

L’evoluzione dell’Automazione

Le attività banali, quelle in cui rischiamo solo di sbagliare o le risposte automatiche da dare ai clienti possiamo automatizzarle. Molte realtà lo stanno già facendo e stanno già sperimentando i vantaggi legati alla Robotic Process Automation (RPA), come la riduzione dei costi, l’efficientamento dei processi e il miglioramento della customer experience.

L’automazione è un’innovazione che ha raggiunto già un ottimo livello di maturità, grazie alla diffusione digitale e alla digitalizzazione delle aziende. Per questo ora bisogna andare oltre l’utilizzo dell’RPA per l’automazione industriale e per le attività routinarie e scoprire quali processi possiamo snellire con un’adozione più profonda ed evoluta.

Nel report pubblicato da Gartner “Debunking Myths and Misconceptions About Artificial Intelligence” si stima che entro il 2024, il 69% di ciò che un manager fa attualmente sarà automatizzato. Questo non vuol dire che la risorsa avrà meno lavoro da svolgere ma, al contrario, si impegnerà in attività sostitutive più performanti. Se al posto di dedicare un’intera mattinata lavorativa a estrarre valori dalle fatture per inserirli in fogli Excel posso investire il mio tempo nella definizione di nuove strategie per incrementare le vendite, ho trasformato un’attività improduttiva in una profittevole.

trend automazione

RPA integrato: l’accelerazione data dall’Intelligenza Artificiale

L’RPA è un software deterministico, ovvero è programmato per ripetere solo determinate azioni e fornire risposte pre-codificate. Ma sarà così anche in futuro? Di sicuro il confine tra Robotic Process Automation e Intelligenza Artificiale sarà sempre più labile. Questo perché i livelli di adozione delle nuove tecnologie stanno aumentando sempre più e con essi si stanno sviluppando e consolidando le connessioni tra IoT, Intelligenza Artificiale e Robotic Process Automation. Tali interazioni permetteranno di automatizzare non solo le attività semplici e ripetitive ma anche quelle più complesse. Il ruolo dell’RPA non sarà marginale, anzi costituirà la base su cui costruire delle evoluzioni smart.

Oggi, l’automazione riguarda attività basate su regole che coinvolgono dati strutturati e semi strutturati. Le previste evoluzioni, invece, lasciano intravedere un utilizzo più orientato verso l’apprendimento automatico, la computer vision e l’elaborazione di dati non strutturati. I robot quindi non funzioneranno solo attraverso la programmazione manuale ma potranno fare delle diagnosi, autoripararsi e autogestirsi.

Bot: come cambierà la progettazione, il monitoraggio e il controllo

Il bot (abbreviazione di robot) è il programma che esegue azioni ripetitive. L’evoluzione, per quanto riguarda la progettazione dei bot, interessa sopratutto i programmatori. Attualmente, creare un’automazione significa progettare algoritmi che si basano su immagini per ambienti virtualizzati o attingere da libreria di funzioni specifiche.

I trend futuri, caratterizzati dall’affiancamento sempre più massivo dell’AI, vedranno un cambiamento nelle tecniche di programmazione. Alle immagini statiche si affiancheranno quelle catturate dalla computer vision e alle librerie di automazioni pre-costituite si utilizzeranno database online. In questo modo si potranno condividere i bot digitali da scaricare all’occorrenza.

Man mano che aumenterà la flessibilità permessa da tale capacità di apprendimento sarà sempre più semplice scalare i progetti di automazione all’intera azienda. Avverrà, infatti, un bilanciamento intelligente del carico di lavoro possibile grazie al controllo dei bot sui dati quantitativi dei processi.


In futuro la Robotic Process Automation e l'Intelligenza Artificiale si fonderanno sempre più per generare dei bot in grado di autoripararsi e autogestirsi. Condividi il Tweet

Robotic Desktop Automation (RDA): come migliorerà l’esperienza dei dipendenti

Ormai è chiaro, l’automazione entra in azione proprio per offrire un supporto ai dipendenti nello svolgimento di operazioni semplici che non necessitano di giudizio umano. Come, ad esempio, l’estrazione dei dati da una fattura, o la classificazione dei curriculum ricevuti tramite mail. Gli step futuri potrebbero interessare l’implementazione di un bot nel desktop dei dipendenti. Tale funzione offrirebbe un supporto costante o su richiesta alle nuove attività automatizzabili.

La Robotic Desktop Automation, infatti, è una sorta di assistente virtuale che risiede sul PC del dipendente o del cliente finale. Il tipo di attività che svolge non si basa solo su automatismi per questo parliamo di evoluzione. L’RDA offre un supporto su richiesta o si attiva per velocizzare determinate attività svolte sul PC. Adattare le risposte sulla base degli input inseriti dall’utente richiede una livello di flessibilità possibile grazie all’apprendimento tipico dell’Intelligenza Artificiale.

I bot sono veloci, accurati e garantiscono un’esecuzione omogenea per ogni ripetizione. I dipendenti otterranno, così, un notevole risparmio di tempo quotidiano da poter dedicare a ragionamenti strategici o che richiedono competenze di consulenza. Un esempio di RDA è la lettura dello storico di un cliente per fornire al commerciale le informazioni utili a realizzare un’offerta in linea con i suoi bisogni.

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RPA: le implementazioni future saranno in cloud

Nei prossimi anni, non cambierà solo la progettazione dell’RPA ma anche le architetture su cui sarà implementata. Mentre oggi molte aziende implementano tali automatismi sui propri server (on-premise), in futuro sarà il cloud a essere scelto come luogo più adatto. Questo perché oggi il lavoro è sempre più slegato dai luoghi fisici e mantenere i processi principali in esecuzione on-premise significa impedire alle risorse che lavorano da remoto beneficiando degli automatismi.

L’RPA in cloud offre anche altri vantaggi come:

  • aggiornamenti costanti: una modifica a un modello di automazione sarà da subito disponibile per tutte le attività e i processi che ne usufruiscono;
  • semplificazione di utilizzo: basta accedere alla piattaforma e si possono utilizzare le automazioni per qualsiasi ramo dell’azienda ne necessiti;
  • scalabilità rapida e illimitata di bot: possibilità che facilita l’adozione dell’automazione in tutta l’organizzazione.

Non solo, crescerà anche il modello di utilizzo SaaS che permetterà ai propri clienti di accelerare il percorso di adozione dell’RPA.

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