Viviamo in un’epoca di profondi cambiamenti e negli ultimi anni stanno cambiando anche le metriche di valutazione delle aziende. La produttività non è più l’unica variabile da considerare. Gli stakeholder, i clienti e i consumatori finali sono sempre più attenti alla sostenibilità dell’azienda di cui acquistano i prodotti/servizi o con cui iniziano a collaborare. Ecco perché si è sentita l’esigenza di assegnare un valore alla capacità delle organizzazioni di salvaguardare l’ambiente e la società in cui operano attraverso una Governance etica e sostenibile. Scopriamo cosa sono i criteri ESG e come si calcolano.
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Letto da: Linda Grasso
Cosa sono gli ESG criteria?
ESG è un acronimo che indica gli aspetti più rilevanti della sostenibilità: ambientali (Environment), sociali (Social) e di Governance. Sulla base di questi valori è possibile definire quanto un’organizzazione stia attenta al contesto in cui opera, il suo approccio etico e l’impatto green. Per questo investitori e finanziatori preferiscono le aziende che prestano attenzione a tali aspetti.
Ecco una prima macro definizione dei criteri ESG:
- I criteri ambientali si riferiscono all’impatto che le attività aziendali hanno sul clima e sulle risorse ambientali. È un valore che indica come vengono gestiti i rifiuti, l’inquinamento dell’acqua, l’uso delle risorse energetiche. Non solo, si prendono in considerazione anche i rischi aziendali legati alle emissioni di gas serra e i cambiamenti climatici.
- I criteri sociali sono valori assegnati sulla base dell’impatto sociale aziendale generato dalle relazioni con gli stakeholder, gli enti che erogano fondi, i dipendenti e le comunità locali. Si valutano le azioni di volontariato, l’inclusione sociale, lo sviluppo delle competenze interne, il benessere generato nella comunità e la cura dei talenti in azienda.
- I criteri di Governance riguardano, invece, la gestione del rischio e delle crisi; i controlli e le procedure aziendali, ma anche il rispetto degli aspetti legali; la trasparenza delle decisioni e l’etica aziendale. Tale valore esprime le pratiche che l’azienda adotta per autogovernarsi.
Il ruolo di questi indicatori è quello di migliorare le criticità sostenibili e mostrare, anche all’esterno, l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità. Le azioni per incrementare tali valori sono orientate, infatti, alla trasparenza e al miglioramento della reputazione.
Ambiente: quali sono gli aspetti da considerare
Le attività che un’organizzazione compie, siano esse produttive o di servizi, hanno un impatto più o meno forte sull’ambiente. Quando un’organizzazione vuole conoscere il rating ambientale legato alla propria attività deve evidenziare quali potrebbero essere i rischi generati dall’impatto. Ma anche quali sono le questioni che potrebbero interessare i propri stakeholder.
Dai trend del mercato aziendale risulta che il 73% di tutti gli acquirenti B2B prevede di deselezionare i fornitori sulla base delle prestazioni ambientali. Chi ha un basso rating ESG ha meno probabilità di essere scelto dalle aziende che puntano ad essere sostenibili.
Conviene, quindi, stilare un elenco dei potenziali aspetti da considerare tra:
- la gestione dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti;
- le emissioni di carbonio e i cambiamenti climatici (aria pulita, uso del suolo, habitat e biodiversità);
- l’energia rinnovabile e i prodotti e servizi che sfruttano tecnologie green.
Se non ci si vuole affidare a società di consulenza esterne un buon modo per approcciare alla definizione dei criteri ESG è dare uno sguardo ai rapporti stilati dalle aziende concorrenti. Dai report risulterà, infatti, evidente quali sono i parametri che fanno gola ad investitori e stakeholder presenti nel nostro mercato di riferimento. Fondamentale per tale criterio è la previsione e la gestione di una crisi ambientale e avere la possibilità di valutare l’impronta di carbonio dei propri processi e prodotti.
Società: come l’azienda assicura il benessere della comunità
Tuttavia, l’ambiente non è l’unico elemento esterno che subisce un’influenza passiva. Il contesto sociale in cui si opera è un altro aspetto che distingue un’impresa orientata al mero profitto da una interessata anche al benessere interno ed esterno della comunità. Una leadership attenta al benessere dei dipendenti si dedica con impegno al diversity management promuovendo politiche di inclusione delle diversità ed equità di trattamento.
Le attività che aumentano il rating sociale riguardano:
- le politiche di sicurezza dei dati personali, dei dipendenti e dei consumatori;
- le innovazioni e il marketing responsabile che incrementano lo sviluppo economico;
- le iniziative volte allo sviluppo delle competenze, all’inclusione delle donne e al benessere dei dipendenti sul luogo del lavoro.
Ma non sono solo questi aspetti ad essere rilevanti. L’impatto sociale riguarda anche le attività che l’azienda svolge attivamente verso l’esterno. Ad esempio, le azioni di volontariato ma anche il rispetto e il coinvolgimento delle comunità locali nelle attività marginali.
I criteri ESG definiscono quanto un’organizzazione sia attenta al contesto in cui opera, il suo approccio etico e l’impatto green. Condividi il Tweet
Governance: la sostenibilità parte dalle decisioni strategiche e dai leader
Quando un’azienda vuole diventare sostenibile non attua delle azioni mirate e concentrate solo in determinati momenti ma imposta l’intera strategia, la vision e la mission verso un futuro sostenibile. Elabora piani di difesa responsabile, si assicura che la contabilità sia accurata e trasparente, e che le azioni siano eticamente corrette.
Nel termine Governance rientra la sostenibilità delle azioni intraprese dai membri del Consiglio di amministrazione. Organizzati in un unico comitato o assegnati ad argomenti specifici, i membri dovranno dirigere verso azioni sostenibili i leader e i manager di reparto con strategie specifiche per i criteri ESG che, nel caso della Governance, interessano:
- le tematiche legate alla diversità e all’inclusione (DEI);
- gli approcci etici dell’azienda e la conformità alle linee guida degli enti nazionali o internazionali;
- le relazioni con gli azionisti;
- la Governance interna e la gestione aziendale orientata agli ESG.
Per intraprendere con successo un percorso sostenibile, riconosciuto anche dai clienti finali, è fondamentale che tutti i temi legati alla sostenibilità abbiano un ruolo importante nelle riunioni mensili. Non serve progettare una strategia e verificare solo alla fine dell’anno i risultati ottenuti. Per fare la differenza bisogna dedicare alla sostenibilità una task force che, soprattutto nelle fasi iniziali, si impegni ad allineare tutti i responsabili su compiti specifici di indagine. Solo così il percorso sarà più efficiente e produttivo.
Come si calcolano i criteri ESG
Un rapido sguardo agli argomenti legati ai criteri ESG ci permette di comprenderne l’importanza che rivestono per le aziende ma anche la complessità di definizione del rating ovvero del punteggio da assegnare alle aziende. Questo perché non è semplice assegnare un valore univoco ad aspetti non sempre quantificabili.
Inoltre, anche le agenzie che certificano hanno dei criteri di valutazione diversi, in quanto al momento non c’è un unico standard di riferimento universale. La scala più utilizzata è quella da 0 a 100 in cui:
- 0 a 25: performance ESG relativa scarsa;
- 25 a 50: performance ESG soddisfacente;
- 50 a 75: performance ESG buona;
- 75 a 100: performance ESG eccellente.
Quindi, quando un consulente esterno sottopone l’azienda ad una valutazione, sceglie non solo la scala di riferimento ma anche quali sono gli aspetti da considerare e su cui puntare per quel tipo di organizzazione.
Gli aspetti da valutare e misurare potrebbero riguardare:
- il grado di allineamento dell’organizzazione alle linee guida sostenibili fornite da enti internazionali come UE, ONU e OCSE;
- quanto i fattori ESG influiscono sul valore economico aziendale;
- la quantificazione dei rischi e delle opportunità di un corretto piano di valutazione dei criteri ESG rispetto anche ai competitor già impegnati su temi legati ai cambiamenti climatici, alla scarsità di risorse o all’impatto sociale delle loro azioni.
Puntare ad un alto rating ESG significa poter scegliere gli investitori e i fornitori con cui collaborare; aumentare le probabilità di ottenere fondi consistenti e finanziamenti dalle banche; avere un forte appeal sui clienti e sui consumatori finali assicurandosi un vantaggio rispetto ai competitor. Oggi, mostrarsi attenti alla sostenibilità è anche e soprattutto un dovere morale per assicurarci un mondo a misura di uomo.