Cambiamento climatico: il futuro Net-Zero delle aziende

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L’allarme mosso dal cambiamento climatico ha finalmente convinto le aziende a muoversi verso un futuro più green. Lo scopo principale delle aziende è quello della riduzione delle emissioni, ma quali sono le azioni messe in atto? Scopriamolo insieme.

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Letto da: Linda Grasso

Quanto hanno inciso le emissioni nel cambiamento climatico?

Il cambiamento climatico, è l’alterazione delle temperature e degli eventi atmosferici che comprendono tutto il pianeta. Senza dubbio, nel corso dei miliardi di anni di vita della Terra, il clima è cambiato innumerevoli volte. Ciò che però si è notato è che mai è accaduto così velocemente come negli ultimi due secoli.

Uno dei tanti fattori scatenanti sono sicuramente le emissioni di anidride carbonica (CO2). L’anidride carbonica, infatti, trattiene nell’atmosfera i raggi infrarossi che la Terra riemette quando è colpita dalle radiazioni solari, ma gli effetti benefici della CO2 non sarebbero in grado di bilanciare i suoi effetti negativi sul clima del nostro pianeta. In sintesi, la Terra intrappola il calore del sole, causando il fenomeno del riscaldamento globale e il conseguente cambiamento climatico.

Come nascono le emissioni

Una delle maggiori fonti di emissioni è la generazione di energia elettrica tramite combustibili fossili. Buona parte dell’elettricità, infatti, viene generata bruciando carbone, petrolio o gas, che generano emissioni di CO2. Le industrie, infatti, causano grandi quantità di emissioni nocive nella produzione di materiali semilavorati, come ad esempio il cemento o la plastica.

Al giorno d’oggi, un altro fattore ricorrente di cui sentiamo parlare sono senza dubbio i mezzi di trasporto. Questo perchè i trasporti, alimentati da combustibili fossili, rappresentano quasi un quarto delle emissioni globali di CO2. La soluzione è rappresentata dalla transizione all’elettrico, ma non è semplice per quanto riguarda i mezzi pesanti come navi o aerei. In quel caso si stanno studiano varie soluzioni, e al momento quella più quotata potrebbe essere rappresentata dal Green Hydrogen.

Net-Zero: cos’è e perchè è importante raggiungerlo quanto prima

Con il termine Net-Zero ci si riferisce al compito di ridurre a zero le emissioni di gas serra che causano il riscaldamento globale. Il Net Zero prevede di agire su tutto il processo della value chain, l’insieme di tutti i processi e le attività necessarie alle aziende per creare o vendere un prodotto o servizio.

Il Net Zero si riferisce all’equilibrio tra la quantità di gas serra prodotti dalle attività umane e la quantità rimossa dall’atmosfera. Questo significa bilanciare le emissioni residue, considerate inevitabili, attraverso un assorbimento equivalente.

Le emissioni dei gas serra possono essere ridotte anche attraverso soluzioni naturali, come piantare un gran numero di alberi e conseguenzialmente ridurre il fenomeno della deforestazione. Vi sono anche numerose tecnologie a disposizione, come la cattura diretta dell’aria (DAC) che consiste nell’estrarre la CO2 direttamente dall’aria, oppure la bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS). Si tratta però di tecnologie ancora non testate su larga scala, di conseguenza potrebbero risultare costose e con un impatto energetico notevole.

L’accordo di Parigi

Abbattere le emissioni di alcuni settori, come ad esempio quelle del cemento, è piuttosto complicato, sopratutto per i costi da sostentere. É improbabile, infatti, che in questi settori le emissioni possano essere ridotte a zero in tempo rispetto agli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi, che presenta un piano d’azione per limitare il riscaldamento globale.

L’accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016, in seguito all’adempimento della condizione della ratifica da parte di almeno 55 paesi che rappresentano almeno il 55% delle emissioni globali di gas a effetto serra.

Nel 2018, il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha rilevato che per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, l’obiettivo dell’Accordo di Parigi doveva prevedere che le emissioni nette globali di anidride carbonica causate dall’uomo diminuissero di circa il 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030, raggiungendo il Net-Zero entro il 2050.


Bisogna guardare al Net-Zero non solo come una soluzione per il cambiamento climatico, ma anche come un'occasione per garantire un futuro migliore per tutti Condividi il Tweet

 

Come possono affrontare le aziende la transizione verso il Net-Zero?

A oggi si registrano risultati interessanti nella transizione verso il Net-Zero da parte delle aziende, sebbene i progressi non siano ancora in linea con le previsioni.
Di conseguenza viene spontaneo domandarsi quali sono i passaggi chiave per affrontare questo cambiamento. Ecco alcuni punti fondamentali.

Cambiamento climatico

1. Implementare nuove tecnologie

La tecnologia può essere senza dubbio un elemento chiave nel raggiungimento del Net-Zero. Molte tecnologie di produzione a basse emissioni hanno già raggiunto la fase prototipale, che ha dimostrato come queste possano ridurre drasticamente le emissioni. Tuttavia, lo sviluppo è ancora molto lento. Con questo ritmo, infatti, queste tecnologie non potranno essere utilizzate prima dei prossimi dieci anni. Per questo motivo è necessario sviluppare un maggior numero di progetti per accelerare la disponibilità commerciale di nuove tecnologie a basse emissioni.

2. Investimenti nelle infrastrutture

Per far si che si adottino nel più breve tempo possibile nuove tecnologie a basse emissioni, sarà necessario affrontare importanti investimenti nelle infrastrutture abilitanti. Gran parte dei processi di decarbonizzazione dell’industria si basano su innovazioni come idrogeno pulito, cattura del carbonio ed energia a basse emissioni. Affinchè si raggiunga l’obiettivo prefissato di Net-Zero entro il 2050, è necessario aumentare drasticamente la capacità delle infrastrutture di stoccaggio della CO2. Si prevedono infatti investimenti di circa 4.000 miliardi di dollari nei prossimi 30 anni.

3. Aumentare la domanda di prodotti a basse emissioni

La domanda di prodotti a basse emissioni ha iniziato a intravedere un lieve aumento, ma gli attuali numeri non bastano. Come abbiamo visto in precedenza, la decarbonizzazione delle industrie potrebbe richiedere investimenti molto ampi, motivo per cui c’è una frenata da parte delle aziende nella transizione. Infatti, molte aziende, affinchè possano accelerare la transizione verso la riduzione delle emissioni, hanno unito le forze.

Parliamo della First Movers Coalition. Un’iniziativa globale che sfrutta il potere d’acquisto delle aziende per decarbonizzare sette settori industriali, che attualmente rappresentano il 30% delle emissioni globali. In questo modo, la First Movers Coalition sfrutta il potere d’acquisto collettivo delle aziende per inviare un chiaro segnale di domanda affinchè aumentino le tecnologie emergenti, essenziali per la transizione verso il Net-Zero.

4. Lo sviluppo di politiche che sostengano la riduzione delle emissioni

Attraverso leggi e sostegni, la politica può favorire l’emergere di mercati a basse emissioni, economicamente sostenibili per tutti. Sono necessari quadri politici ben definiti, in modo tale da creare condizioni di parità tra le aziende che sono disposte a investire in produzioni a basso consumo. La Commissione Europea, ad esempio, ha adottato un pacchetto di proposte per rendere le politiche dell’UE in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità idonee a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030.

5. Adottare i giusti meccanismi di investimento del capitale

Come abbiamo visto, investire in attività a basse emissioni, non solo è più rischioso per le aziende, ma anche più costoso. É quindi necessario adottare i giusti meccaniscimi di collaborazione tra le aziende, che consentano la condivisione dei rischi e forniscano al contempo percorsi di mercato diretti. Inoltre, anche una tassazione di supporto e un sostegno finanziario pubblico possono rappresentare elementi chiave per accelerare il flusso di capitali privati nelle industrie a basse emissioni.

Il mondo sta cambiando velocemente, e sia per le aziende, ma anche più semplicemente per qualsiasi cittadino non è più il momento di essere spettatori. La crisi energetica attuale rappresenta una grande opportunità per accelerare il ritmo della decarbonizzazione industriale, che ci può portare verso il Net-Zero. È il momento di agire, ora o mai più.

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